Costruita prima del Mille, possiede una delle facciate più antiche
della provincia di Cuneo.
La cappella è collocata in un territorio di notevole interesse archeologico .
Verso il 600 a.C. il territorio di San Martino divenne zona di transito commerciale greco ed etrusco.
Scavi degli anni '50 hanno portato alla luce una necropoli romana
e tratti della strada pedemontana lastricata (i ritrovamenti archeologici si trovano ora al museo civico di Cuneo). Questo poggio soleggiato dovette diventare un centro di una certa importanza con la diffusione del Cristianesimo tra il IV e V secolo: l'abitato romano divenne
un villaggio cristiano, con la chiesa sorta in luogo del tempio. L'edificio attuale risale all'epoca
longobardo-carolingia e fu per qualche secolo la pieve del territorio.
Dell'antichissima chiesa resta visibile la bella facciata preromanica
a salienti in pietre squadrate verde grigio, con filari di mattoni
romani di recupero, a lisca di pesce.
Verosimilmente vi era un battistero, di cui sono rimaste solo poche tracce, presenza che confermerebbe l'importanza dell'edificio. Vi sono inoltre tracce di una sopraelevazione risalente al 1700, coeva al campanile.
L'interno venne rifatto tra
il 1700 e il 1800: eliminata la navata laterale destra nel secolo scorso e sopraelevate le absidi.
della provincia di Cuneo.
La cappella è collocata in un territorio di notevole interesse archeologico .
Verso il 600 a.C. il territorio di San Martino divenne zona di transito commerciale greco ed etrusco.
Scavi degli anni '50 hanno portato alla luce una necropoli romana
e tratti della strada pedemontana lastricata (i ritrovamenti archeologici si trovano ora al museo civico di Cuneo). Questo poggio soleggiato dovette diventare un centro di una certa importanza con la diffusione del Cristianesimo tra il IV e V secolo: l'abitato romano divenne
un villaggio cristiano, con la chiesa sorta in luogo del tempio. L'edificio attuale risale all'epoca
longobardo-carolingia e fu per qualche secolo la pieve del territorio.
Dell'antichissima chiesa resta visibile la bella facciata preromanica
a salienti in pietre squadrate verde grigio, con filari di mattoni
romani di recupero, a lisca di pesce.
Verosimilmente vi era un battistero, di cui sono rimaste solo poche tracce, presenza che confermerebbe l'importanza dell'edificio. Vi sono inoltre tracce di una sopraelevazione risalente al 1700, coeva al campanile.
L'interno venne rifatto tra
il 1700 e il 1800: eliminata la navata laterale destra nel secolo scorso e sopraelevate le absidi.